mercoledì 8 dicembre 2010

Serata al PUB, altra Tennent's ... stavolta scelgo la Rossa!

Fuori piove, fa freddo, è umido... con gli amici decidiamo di andare ad un PUB (Scelta tra le mie preferite!).
Entrando vedo sul bancone una serie di 3 Spine della Tennent's, la tentazione è troppo forte e seduti al tavolo ne ordino subito una pinta. La mia scelta ricade sulla rossa Tennent's Scotch Ale. Già il nome è esplicativo, una Ale (già ho spiegato il significato di questo stile di birra qualche post fa...) Scozzese qunidi già immagino gli aromi di luppolo e l'amaro consistente di questa birra.
Tra una chiacchiera e l'altra la gentile cameriera ci porta le birre: La Scotch Ale si riconosce subito dal colore rosso fortemente ambrato, tendente al bruno; c'è da dire che la Tennent's Scotch Ale si presenta veramente bene e tra le 5 pinte nel vassoio era la più "intrigante".
La schiuma è molto fine, poco merlettata ma compatta e rimane come un sottile cappello per tutta la durata della pinta. I profumi che questa birra emana sono molto intensi, come pensavo, e sovrastano anche quelli delle birre vicine (almeno l'altra sera ho avuto la fortuna che i miei amici avessero preso delle Lager dai profumi scarsi).
Assaggiandola, questa Scotch Ale si mostra molto amara (che bella sensazione!), sufficientemente frizzante e molto corposa. Con l'aumentare della temperatura della birra, forse inizialmente servita troppo fredda, le note amare si sono fatte sempre più forti, come la lieve pastosità della birra stessa.
Dopo ogni sorso, questa birra lascia in bocca delle sensazioni di amaro molto forti, da intenditori.
Ovviamente una birra come la Tennent's Scotch Ale, con i sui 9°, non può essere una birra beverina ma deve essere gustata, dal mio punto di vista anche accompagnata da carni dal sapore forte, come quasi tutte le birre della famiglia Tennent's.

Voto: 7,5 !

sabato 13 novembre 2010

Una chicca da intenditori, la Hofbräu Schwarze Weisse.

Serata di relax a casa, ho voglia di assaggiare una birra che non si trova comunemente sugli scaffali dei negozi italiani, la Hofbräu Schwarze Weisse (Ringrazio ancora chi l'ha portata a casa da Monaco di Baviera).
Per descrivere questa birra è necessario spiegare cos'è una Weisse (o Weizen): con questo nome sono indicate le birre di "frumento", cioè tutte le birre che sono prodotte dalla fermentazione del grano misto al malto d'orzo. La principale caratteristica delle Weisse è il sapore dolciastro e l'opacità della birra, dovuta ai lieviti in sospensione.
Di solito le birre stile Weisse non le gradisco molto, appunto per il sapore dolciastro (io apprezzo l'amaro nella birra), ma questa Schwarze mi ha piacevolmente sorpreso.
Quando ho preso dalla cantinola la bottiglia ho subito notato la "posa" di lievito che si era formata sul fondo della bottiglia, un'altra caratteristica peculiare delle Weisse. Quando ho aperto la bottiglia subito si è sentito il forte odore di lievito, che per chi produce birra come me è un profumo attraente.
Ho versato il contenuto nel bicchiere, purtroppo non ne avevo uno adatto per Weisse (bicchiere sulla sinistra) col quale tutti i profumi della birra si sarebbero esaltati, e subito ho notato la schiuma compatta, lievemente merlettata e molto duratura. Inoltre la Hofbräu Scharze Weisse, come si evince dal nome stesso, ha un colore fortemente bruno e una velatura opaca, data dal lievito in sospensione.
Nulla da eccepire, solo versandola nel bicchiere questa birra si dimostra  essere una birra non comune.
I profumi emanati sono molto forti, come dicevo prima  si sentivano già dall'apertura della bottiglia, aromatici e tendenti al dolce.
Assaggiandola subito si nota il bassissimo grado di amaro delle Weisse ed una buona frizzantezza. Il corpo è consistente e, a differenza delle Weisse Chiare, la Hofbräu Schwarze Weisse ha un sapore meno dolciastro e lascia una sensazione di minore pastosità rispetto alle Chiare.
Un'altra eccellente caratteristica di questa birra è il suo sapore, rimane impresso e resta in bocca per diversi secondi. Abbinato al basso grado alcolico, 5,1%vol, rende questa birra molto piacevole.

Anche se io non apprezzo molto lo stile Weizen, questa birra mi ha piacevolmente impressionato e sono riuscito ad apprezzarne appieno tutte le caratteristiche di dolcezza e corposità.
Vorrà dire che dovrò cercare di riscoprire il mondo delle Weizen ...

Voto: 8 !

mercoledì 10 novembre 2010

Ristorante Giapponese, buona occasione per assaggiare la ASAHI !



Cosa si fa venerdì stasera?
A milano è ormai tradizione andare dal GIAPPONESE. Ammetto che non mi piace il ristorante Giapponese (a parte che la maggior parte sono gestiti da Cinesi), la cucina è troppo "cruda" ed i famosissimi SUSHI, TEMPURA etc non mi attirano per niente.
Però al Giapponese è possibile assaggiare diverse birre, tradizionali nel paese del Sol Levante, come la Sapporo o l'Asahi. E proprio quest'ultima è stata la protagonista della mia "cena" milanese.


La Asahi è una Lager abbastanza "classica", la schiuma è scarsa e decisamente evanescente. Il colore giallo, ma poco chiaro, è indice di una corposità media della birra.
I profumi che la Asahi rilascia sono sufficientemente carichi e non disturbano l'olfatto, anzi esaltano le pietanze "crude" della cucina tipica giapponese.
Assaggiando la birra ho annotato una corposità nella media ed una frizzantezza piacevole, anche se non particolarmente esaltante; il sapore è lievemente amaro, il grado alcolico è di 5%vol, quindi è possibile berla con tranquillità (sempre responsabilmente).
Una volta bevuta, la Asahi non mi ha lasciato grandi sensazioni nè per il suo sapore mediocre nè per le sue note di amaro, scarse e poco attraenti.
Il giudizio complessivo non è eccezionale, nessuna caratteristica della Ashi ha brillato ed ha

Voto: 5 !

sabato 23 ottobre 2010

Rugby internazionale e birra, perfetto connubio: la London Pride!

Cosa c'è di meglio da fare il sabato pomeriggio che vedere una partita di Rugby internazionale e bere una Birra inglese?
Per chi ama lo Sport (con la Esse maiuscola) penso nulla!!!
Tre settimane fa, infatti, siamo andati a Viadana (Mantova) a vedere una partita di Magners League (Lega che riunisce le migliori squadre di club irlandesi, gallesi, scozzesi e italiane), più precisamente siamo andati a vedere Aironi - Edinburgh.
L'esperienza è stata meravigliosa, vedere i giocatori che entravano negli spogliatoi tra i tifosi che ciacchieravano, vedere uno splendido match di alto livello e parlare con i giocatori a fine partita nella club house, è stato veramente emozionante. Un livello di coinvolgimento che altri sport non potranno mai avere. Consiglio vivamente a tutti coloro che possono di andare avedere una partita di rugby.
Durante il match era ovviamente possibile acquistare della birra da sorseggiare mentre i giocatori davano il meglio di loro in campo (in altri sport come il Calcio non è possibile ...). Ovviamente non c'era una vasta varietà di birre, ma era possibile acquistare una buona birra rossa di cui avevo già sentito parlare ...  la Fuller's London Pride.
Già il trovare una Bitter Ale inglese alla spina in Italia è difficile, poi trovarla allo Stadio Zaffanella è stata una piacevolissima sorpresa.
Inannzitutto, cosa significa Bitter Ale?
Con il termine Ale si identificano diversi tipi di birra, per lo più inglesi, aventi caratteristiche aromatiche precise e ben definite: dolcezza del malto, corpo pieno e fruttato. I principali tipi di Ale sono: Bitter Ale, Brown Ale, Mild Ale, Old Ale, Pale Ale, Barley wine, Porter e Stout.
La caratteristica principale per la produzione delle Ale è l'utilizzo del metodo cosiddetto ad "alta fermentazione", cioè vengono utilizzati lieviti che lavorano a temperature elevate (al contrario delle Lager).
Il tipo più prodotto di Ale è la tipica birra inglese, la Bitter Ale.
Bitter in Inglese vuol dire amaro e con questo termine si indicano le Ale con note di amaro molto forti (date dall'utilizzo di luppoli da amaro in quantità maggiore e lasciati cuocere per tempi più lunghi) per contrastare la dolcezza del malto utilizzato.
Tornando alla London Pride, allo stadio non poteva essere servita in un bicchiere di vetro ma solo in bicchieri di plastica (come si può vedere dalla foto) e quindi già la degustazione della birra risultava "sporcata".
La schiuma di questa birra è scarsa ed evanescente (anche a causa del bicchiere non adatto), il colore della London Pride è rosso chiaro ma brillante ed i profumi emanati erano forti (li sentivo stando all'aria aperta allo stadio!).
Assaggiando la London Pride, subito si notano la corposità elevata e la piacevole frizzantezza della birra.
Il sapore è piacevole (io sono un amante dell'amaro) e tendente al caramellato. Il grado alcolico non era elevato (4,5% vol) e quindi era possibile berla in tranquillità anche senza accompagnare la birra con del cibo.
La persistenza retro-olfattiva è elevata, la London Pride lascia il suo sapore forte e la sensazione di amaro per diversi secondi, è veramente un piacere berne un bicchiere.
Il giudizio complessivo è di sicuro positivo, la London Pride mi ha lasciato delle sensazioni veramente piacevoli nonostante le tribune dello stadio Zaffanella non erano certo  il miglior posto per degustarla e per apprezzarne le caratteristiche.

Voto: 7!

martedì 19 ottobre 2010

Un'altra gustosa ricetta con la birra, per gli amici di Smilla!

In questo post vorrei salutare gli amici di Smilla, un meravigliso sito dove è possibile trovare un'infinità di ricette veramente gustose. Ho aderito al loro progetto e vi consiglio di andarli a trovare.
Per gli amici di Smilla vorrei postare un'altra ricetta con la Birra, ovvero:

Gnocchi con salsiccia alla birra

Ingredienti per 5/6 persone:
  • 1/2 Kg di gnocchi di patate;
  • 1 cipolla bianca;
  • 100 ml di birra Marzen (Classica birra tedesca da Oktoberfest; HB Oktoberfestbier o Augustiner Oktoberfest Marzen) o Hell (Lager tedesca come Paulaner o Augustiner)
  • 2 salsicce;
  • 3 cucchiai di olio d'oliva extravergine;
  • foglie di salvia;
  • sale e pepe.
Preparazione:
Tritare finemente la cipolla e farla saltare in una padella con l'olio d'oliva e le foglie di salvia. Appena sarà dorata aggiungere la salsiccia, privata del budellino e ben sgranata.
Successivamente unire la birra, far sfumare e continuare la cottura per alcuni minuti. Nel frattempo cuocere gli gnocchi in acqua salata per circa 10 minuti. Quando vengono a galla, scolateli e saltateli nel condimento precedentemente fatto con la salsiccia.
Servire aggiungendo con una macinata di pepe.

Per accompagnare quasto delizioso e veloce piatto di gnocchi, io suggerirei la stessa birra utilizzata per la cottura, come l'Augustiner Hell o la Paulaner Hell.

Buon appetito !!!!

sabato 16 ottobre 2010

Serata al PUB, con la Tennent's Super!

Cosa c'è di meglio di una serata al pub con gli amici? Per me niente!
In un'atmosfera calda e cordiale, è bello scambiare due chiacchiere e farsi due risate con gli amici.
Ed è proprio una tipica birra da Pub quella di cui vi voglio parlare oggi, la Tennent's Super!

La Tennent's produce diversi stili di birra, la Super è il prodotto più corposo ed alcolico della gamma; i suoi 9% vol fanno sì che questa birra sia adatta solo a chi è abituato a bere.
Questa birra scozzese si presenta veramente bene con una schiuma persistente e molto compatta. Infatti, fino all'ultimo sorso, la birra accarezza le labbra di chi la beve e lascia sempre il classico "baffo bianco".
Il colore della Tennent's Super è giallo scuro (segno di corposità della birra); i profumi emanati sono forti e persistenti.
Sin dal primo sorso, la Tennent's Super mostra la sua elevata corposità ed il suo grado alcolico di tutto rispetto. La frizzantezza di questa birra è nella media, ma piacevole.
L'amaro non è molto forte, evidentemente il mastro birraio non utilizza luppoli da amaro in modo da far assaporare appieno il sapore di questa birra.
La persistenza retro-olfattiva è elevata, infatti per questa caratteristica mi piace bere la Tennent's da sola (al più accompagnata da qualche stuzzichino) e non a fianco ad un piatto elaborato.
Il giudizio complessivo è sicuramente molto positivo.

Voto. 7,5!

giovedì 14 ottobre 2010

Finalmente, una Lager fatta in casa!

E' tempo di scrivere per la prima volta della mia passione di HomeBrewer, cioè di Birraiolo fai da te.
Domenica scorsa ho fatto una birra Lager, metodologia usata: Estratto di malto non luppolato.


C'è da precisare che questa metodologia non è difficile e serve a far imparare ai Birraioli fai da te tutto ciò che concerne la pulizia delle attrezzature e la fermentazione del mosto.

La latta di Estratto di malto non luppolato per Lager la si può comprare nei negozi specializzati o su internet, io l'ho comprata su internet da Mr Malt (sito tra i migliori per i Birraioli Fai da te).

La procedura per fare la birra con questa metodologia è molto semplice da seguire:
Innanzitutto bisogna mettere la latta di Estratto di malto (già precedentemente aperta per comodità) in una pentola piena d'acqua a fuoco medio (In questo modo sarà più facile versare successivamente la sostanza mielosa contenuta all'interno della latta).
Poi si deve prendere un'altra pentola e, dopo aver lavato e sanitizzato tutta l'attrezzatura (con candeggina), mettere a bollire 3 litri d'acqua.
Dopo l'ebollizione bisogna versare l'estratto di malto nell'acqua e girare, per evitare che l'estratto di malto possa bruciarsi o non sciogliersi completamente nell'acqua.
Dopo che l'estratto è completamente sciolto ed il mosto ha raggiunto un colore uniforme, bisogna aggiungere la quantità di zucchero (vanno bene anche miele, estratti di malto, grani di malto, etc...)  indicata sulla confezione; per questa Lager la quantità consigliata dal produttore è 1Kg di zucchero bianco.
Io ho lievemente modificato le indicazioni mettendo 1 kg di zucchero e 300gr di miele.
Il miele, a differenza dello zucchero bianco, non viene totalmente "assorbito" dal lievito e renda la birra più corposa.
Dopo aver aggiunto il miele e lo zucchero ho lasciato cuocere il mosto per altri 10 minuti a fuoco medio (il mosto tende velocemente a schiumare, a fuoriuscire dalla pentola e a sporcare tutto il piano cottura!!!).
A fine cottura bisogna far scendere il più velocemente possibile la temperatura del mosto, io sono stato ampiamente facilitato dalla temperatura esterna che si aggirava intorno ai 12°C!
Una volta raffreddato il mosto l'ho versato nel fermentatore (bidone di plastica con rubinetto in foto) ed ho aggiunto della quantità d'acqua sufficiente a raggiungere i 23 litri di mosto!
Quando la temperatura del mosto nel fermentatore ha raggiunto i 20°C ho potuto inoculare il lievito.
La latta di estratto, infatti, porta in dotazione anche una bustina di lievito secco; l'ho messo nel mosto e con un mescolatore (opportunamente sanitizzato) ho areato per circa 60 secondi il mosto stesso.
Prima di chiudere ermeticamente il fermentatore ho preso un campione di mosto per misurarne la densità.
La densità iniziale è di circa 1072 , abbastanza alta rispetto ad una normale lager (data anche dalla maggiore quantità di zucchero dato in pasto al lievito) che fa sperare in una birra con una gradazione alcolica di circa 8% vol.
Dopo questo controllo "tecnico", ho chiuso ermeticamente il fermentatore.

Il prossimo Week-end, se la fermentazione sarà ultimata (durata media 5/6 giorni), provvederò ad imbottigliare la birra inserendo in ogni bottiglia dello zucchero per far rifermentare la birra e per darle la sua caratteristica frizzantezza!

lunedì 11 ottobre 2010

Un benvenuto agli amici del Bloggatore-Cucina

Vorrei salutare gli amici del Bloggatore-Cucina, un sito dove è possibile trovare una marea di ricette dalle più difficli alle più semplici, postate da tanti appassionati di cucina.
Per ringraziarli in questo post vorrei pubblicare una ricetta, per me facile da fare anche se un po' lunga, dove si utilizza la birra (protagonista di questo blog).


In particolare, visti questi periodi freddi la ricetta che consiglio è:


Spezzatino di manzo alla BIRRA

Ingredienti per 6 persone:
  • 900 gr di spezzatino di manzo
  • 2 fette di lardo
  • 2 cipolle
  •  2 carote
  •  150ml di birra Stout (scura irlandese, es.: Guinness, Beamish, Murphy's Stout)
  •  50ml d'acqua
  •  2 cucchiai di farina bianca "00"
  •  1 cucchiaio di prezzemolo
  •  sale e pepe
Preparazione:
Insaporire la farina con sale e pepe e passarci lo spezzatino di manzo; poi eliminare la farina in eccesso.
Far sciogliere il lardo in un tegame e rosolare la carne fin quando non è ben dorata.
Togliere la carne e nello stesso tegame, usando il fondo di cottura, frigere le cipolle tagliate a fette senza farle scurire. Aggiungere la carne, le carote, mescolare e versare la birra l'acqua.
Quando raggiungerà il bollore ridurre la fiamma, coprire e far cuocere per quasi 2 ore aggiungendo pocca acqua se occorre.
Cospargete la carne col prezzemolo e servire, se piace, con un contorno di patate lesse.

Nonostante lo spezzatino sia cotto con una birra di tipo Stout, io consiglio di assaporare questa ricetta con della birra Hell bavarese (Augustiner o Paulaner).

Buon appetito!!!!

martedì 5 ottobre 2010

Fare la birra in casa.

E' possibile farsi la propria birra in casa, anzi questa è una vera e propria arte!
L'Homebrewing è un hobby molto coinvolgente e che porta a risultati veramente notevoli; ci si può dedicare molto tempo libero e permette senza, spendere un capitale, di poter sviluppare le proprie abilità e di poter "costruire" la birra in base ai propri gusti.
Per iniziare bisogna conoscere come si può produrre birra in casa (cosa perfettamente legale, a patto che non la si venda).

Esistono tre metodi:
1) Utilizzare dei KIT pronti (estreatto di malto non luppolato);
2) Utilizzare l'estratto di malto non luppolato + luppolo + eventuali grani speciali;
3) Utilizzare malto d'orzo in grani.

Ovviamente i metodi sono elencati in ordine di difficoltà.

Nel primo metodo si deve sciogliere il contenuto di una lattina (che è possibile acquistare presso rivenditori dele settore) in acqua bollente e poi aggiungere zuccheri (estratti, zucchero bianco, miele, etc.).
Dopo aver raffreddato il mosto va aggiunto il lievito che permetterà la fermentazione (Tutte le istruzioni sono comunque indicate sulla lattina acquistata).
Alla fine della prima fermentazione, la birra sarà imbottigliata e con l'aggiunta di zucchero rifermenterà, per poi essere pronta per il consumo.

Nel secondo metodo, invece, si utilizza dell'estratto di malto non luppolato che si fa cuocere immergendo in esso i luppoli desiderati e i grani adatti per ogni tipo di birra che si vuole produrre.
In questo metodo la cottura e la personalizzazione di ogni ricetta rendono questo hobby veramente soddisfacente.

Il terzo metodo, detto anche All Grain, è il più complesso ma anche quello che permette al "birraio" di poter controllare tutte le variabili in gioco.

Gli attrezzi necessari all'implementazione delle diverse tecniche sono diversi, ma fondamentali sono un fermentatore (bidone di plastica con rubinetto), un densimetro (per verificare la densità del mosto), una spatola per mescolare ed areare il mosto, prodotti per sanitizzare (Soda caustica e Candeggina), bottiglie, tappi ed una tappatrice.
Ovviamente più si utilizzano metodi complessi, più gli attrezzi da possedere si fanno impegnativi (mulini per schiacciare i grani, sistemi di filtraggio, etc.).

Per iniziare esistono dei kit completi per "Fare la birra" (Il mio è di Mr Malt - regalatomi dalla mia ragazza), comprensivi di tutta l'attrezzatura base necessaria e di una latta di estratto di malto luppolato, anche se è possibile costruirsi un proprio kit prendendo gli attrezzi in negozi di enologia o di agraria.

Consiglio a tutti di iniziare quest'hobby, è veramente interessante e produttivo!!!!

domenica 3 ottobre 2010

E' tempo di OktoberFest !!! (Parte 2)

L'altroieri ho assaggiato un'altra birra protagonista dell'OktoberFest, La Löwenbräu.
In special modo, la birra asaggiata è la Löwenbräu Original (una Hell, come le precedenti birre bavaresi descritte) alla spina.
Quando è arrivato il bocchiere da mezzo litro al tavolo, subito ho notato la schiuma; come ogni Hell alla spina che si rispetti, la schiuma era consistente, poco merlettata ed è rimasta a "coprire" la birra fino alla fine della bevuta.
La Löwenbräu Original offre profumi meno intensi delle altre birre bavaresi, ma molto persistenti.
La frizzantezza è ottima e la corposità nella media; la persistenza dei suoi sapori è elevata.
Il piatto con cui ho accompagnato la birra bavarese, una fetta di prosciiutto di Praga ai ferri, ne ha esaltato le caratteristiche ed ha permesso ai sapori della birra di rimanere intensi anche dopo aver ingoiato il sorso di birra.
La Löwenbräu Original si lascia bere con facilità e non da sensazioni "amare" molto forti che potrebbero dare fastidio a molti bevitori "occasionali".
La percentuale alcolica è assolutamente nella media della categoria (5,2% vol.).

In generale, la Löwenbräu Original è una buona birra, tipicamente bavarese.

Voto: 7.

sabato 2 ottobre 2010

E' tempo di OktoberFest !!!

Questi sono gli ulimi giorni dell'Oktober Fest, grandiosa festa che si tiene a Monaco di Baviera della durata di 2 settimane e che termina la prima domenica di Ottobre.
Volendola sminuire è la "sagra" dei 6 birrifici di Monaco di Baviera (Paulaner, Spaten, Hofbräu, Hacker-Pschorr, Augustiner e Löwenbräu), ma in realtà è un vero spettacolo! Ogni birrificio ha il proprio tendone dove si beve e si mangia per tutto il giorno. La festa di Ottobre si svolge nella Theresienweise (spianata o "prato" prettamente adibito alla festa) dove circolano migliaia di persone e ci sono bancarelle e giostre di ogni tipo, come ogni sagra che si rispetti. E' bellissimo vedere i bavaresi e Le bavaresi in rigorosi abiti tradizionali. Se non ci siete mai stati è un'esperienza da vivere!
In onore dell'OktoberFest, ieri abbiamo aperto, a cena con gli amici, un Barilotto di Paulaner (Original Münchner Hell), che, come l'Augustiner descritta nel post precedente, è una Lager dal colore chiaro.
-Curiosità: La Paulaner si chiama così perchè i fondatori della Birreria erano appartenenti all'Ordine fondato da San Francesco di Paola (Frate calabrese)-

A parte l'emozione di chi è appassionato di birra, di aprire e poi di finire un Barilotto da 5 l, la birra contenuta all'interno è un vero spettacolo!
La Paulaner si presenta alla vista con un colore giallo chiaro (da vera Hell) ed una schiuma corposa e scarsamente evanescente, a differenza di altre birre dello stesso tipo la cui schiuma sparisce subito.
Annusandola, la Paulaner Hell offre un profumo molto intenso e persistente; mentre una volta bevuta presenta una gradevole frizzantezza e un corpo molto piacevole.
La persistenza retro-olfattiva della birra e dei suoi sapori è molto marcata. Berla è una sensazione veramente piacevole.
Per me la Paulaner Hell è una birra che può anche essere bevuta da sola (come le birre da meditazione) ma che accompagna piacevolmente piatti di carne o di formaggio dai sapori non molto intensi, data anche la sua non eccessiva pesantezza alcolica (4,8 % vol).
Il giudizio complessivo è molto positivo, d'altronde è una delle birre più rinomate al mondo!

Voto: 8 .

P.S.: Per la serie: Anche l'occhio vuole la sua parte; la lattina e il Barilotto di Paulaner sono tra i più belli in circolazione, hanno disegnato su il panorame di Monaco di Baviera. Bellissimo!!!

mercoledì 29 settembre 2010

Come accompagnare il Kebab ....

Stasera fa' freddo e fuori è umido... con cosa possiamo cenare???
Un bel Kebab è proprio quello che ci vuole!
Ma la domanda sorge spontanea: con cosa accompagnarlo? Quale birra posso scegliere dalla mia modesta cantinola? Immediatamente l'occhio mi cade una bottiglia di birra regalataci da amici di ritorno da Monaco di Baviera: La AGUSTINER LAGERBIER HELL.
Per chi non lo sapesse, il termine Hell (presente nelle birre tedesche) sta per "leggero", il riferimento non è alla gradazione alcolica nè alle calorie bensì al colore
Ed infatti, una volta versata nel bicchiere, questa lager dell'Augustinerbräu (una dei più importanti birrifici bavaresi) subito si fa notare per il color giallo molto chiaro e una schiuma scarsa ed evanescente (tipica per lager in bottiglia).
All'olfatto la birra emana profumi intensi, al gusto risulta molto frizzante e mediamente corposa.
Complessivamente il giudizio è positivo, anche perchè come lager è veramente di buon livello ed ha un grado di alcoolicità (5,2% vol) che la rende facilmente bevibile e piacevole.

La consiglio vicino a piatti di carne "speziati", come un Kebab, della selvaggina o dello stinco di maiale! I gusti forti la esaltano.

Voto: 6,5

venerdì 24 settembre 2010

Degustazione della birra.

Come per il vino, esiste anche l'analisi e la degustazione delle birre.
Molti direbbero: "Ma la birra è una bevanda di facile consumo, da bere in compagnia vicino ad un panino o alla pizza; che senso ha analizzarne il sapore o la schiuma? A che scopo? Che differenza c'è?"
Invece non è così, anzi se si iniza a degustare la birra con attenzione e con dovizia di particolari, si potrà scoprire che birre che si pensavano simili hanno invece molte differenze, anche sostanziali.

Confezionamento
Innanzitutto la birra, a differenza del vino, può essere fornita solitamente in tre modi: In Bottiglia, in lattina o alla spina.
Ci può essere una grossa differenza tra i tre modi (soprattutto tra i primi due ed il terzo) perchè la birra può essere soggetta a trattamenti diversi e quindi possono variare le sue caratteristiche.

Questo è il primo paramentro da tenere in considerazione per l'analisi di una birra.
Poi si prosegue con l'analisi visiva, con cui si valutano colore, schiuma e aspetto della birra:

Colore
Il colore può andare, senza spingersi in inutili tecnicismi, dal giallo paglierino (delle lager) al biondo brillante (delle pilsner e delle wiezen filtrate dai lieviti), dall'ambrato tendente al dorato (weizen non filtrate chiare) all'ambrato con tonalità rossastre (doppio malto con tostatura), dal ramato/marrone nelle Ale al bruno delle trappiste/d'abbazia, dal bruno scuro delle doppelbock o delle weizen dunkel al nero delle stout e delle porter.
Schiuma
Molte persone considerano la schiuma un "di più" della birra, invece è un elemento fondamentale della bevanda. Infatti la schiuma tende a conservare l'aroma e le caratteristiche della birra, anche se ogni tipo di birra ha una sua schiuma!
Infatti l'aspetto può essere scarso, merlettato, cremoso, compatto a seconda di come si presenta nel bicchiere (Per me una schiuma soddisfacente sarà cremosa e persistente). mentre il colore può andare dal bianco al marrone, passando per l'ambrato.
Aspetto
L'esame ora passa alla biraa, il cui aspetto dipende sicuramente dalla limpidezza, della bevanda. La limpidezza dipende dal tipo di birra che stiamo assaggiando, le Pils avranno un aspetto brillante , mentre le  weizen  torbido (a causa dei lieviti ancora presenti, non filtrati).

Dopo l'analisi visiva si passa all'analisi olfattiva, con la quale si analizzano l'intensità dell'aroma e la finezza dei profumi che salgono dal bicchiere.

Intensità
L'intensità olfattiva è un parametro quantitativo, che può andare dal tenue, per birre poco "profumate" (come pils commerciali) all'intenso per birre molto cariche (come le trappiste o quelle da meditazione).
Finezza
In seguito si passa a giudicare la qualità dei profumi percepiti (che è la parte un po' più complessa dell'analisi della birra). Senza scendere in tecnicismi (come aromi luppolati, fruttati, floreali) potremmo notare se gli aromi della birra che stiamo analizzando sono sfuggenti, ordinari o se tendono ad essere "eleganti"  e piacevoli. Questo aspetto dell'analisi andrebbe ad ogni modo fortemente approfondito.

Dopo le analisi visive ed olfattive si fassa finalmente all'assaggio della birra: l'analisi gustativa.
Nell'analisi gustativa si notano la frizzantezza della birra, la corposità, l'amaro e la persistenza retro-olfattiva.

Frizzantezza
Per valutare la frizzantezza della birra bisogna metterne in bocca un bel sorso e valutare con la lingua la frizzantezza, dandone un giudizio quantitativo (dalla scarsa ad una forte frizzantezza).
Corposità
Dopo aver valutato la frizzantezza fate passare la sorsata da una guancia all’altra per valutarne il corpo.Che può andare dallo scarso al consistente
Amaro
L'amaro nella birra ha una gamma amplissima, e dipende dagli stili di fabbricazione ed a conferirlo è il fiore di luppolo, amaricante e aromatico.
L'amaro può andare dall'assente di alcune lager al forte di alcune bitter ale.
Persistenza retro-olfattiva
La persistenza è la capacità della birra di "durare" delle sensazioni che vi ha fornito, dopo che avrete ingoiato il sorso tratto dal bicchiere. La persistenza può essere sfuggente, se i sapori non restano impressi, o lunga, se i sapori restano anche molto dopo aver ingoiato il sorso di birra.

Alla fine dell'analisi, per me è giusto dare un valore complessivo alla birra con il quale definire una propria classifica di gradimento o mostrare al "degustatore" come variano nel tempo i suoi gusti o i suoi giudizi sulle diverse birre assaggiate.

E' con questo tipo di analisi che da qualche tempo sto "classificando" le birre che bevo, grazie al quale riesco a sviluppare la mia passione birraia. I miei post sui diversi tipi di birra nascono da analisi effettuate come descritto sopra, invito tutti a fare un'analisi un po' più approfondita ed a confrontarci sui giudizi sulle birre assaggiate.

Su rete ci sono diversi siti sull'argomento che potrebbero interessare, come mondobirra.org o beerpassion.it

mercoledì 22 settembre 2010

Dalla Sardegna con furore!

Oggi vi scrivo di una birra "isolana", la ICHNUSA.
Birra sarda, marchio di proprietà del Gruppo Heineken, conosciuta grazie a tre amici sardi che me l'hanno fatta scoprire.
Non ho trovato grandi differenze tra la Ichnusa in bottiglia e quella in lattina. C'è da dire che, partendo dall'analisi visiva della birra, la schiuma è poco merlettata e poco consistente, il colore giallo chiaro; una birra leggera e poco corposa (fredda se ne scende che un piacere...).
Io non la consiglio per accompagnare nè piatti di carne nè di formaggi, dal mio punto di vista è troppo poco corposa per poter accompagnare pietanze forti. Rtiengo che si possano meglio apprezzare le sue caratteristiche (birra leggera e bevibile) durante una serata in compagnia, durante una festa o, percè no, in "spiaggia".

Voto 5,5

domenica 19 settembre 2010

Pizza e Birra: Nastro alla spina.

Ieri sera (sabato) classica Pizza e Birra.
Noi ci siamo ormai abbonati ai Fratelli La Bufala di Tradate.
Con la pizza ho preso una media alla Spina, la pizzeria dispone solo di Nastro Azzurro, italiana ottimo.
Il giudizio della birra non è purtroppo dei migliori, c'è da dire che sicuramente è influenzato dalla spillatura, a cui una pizzeria non si dedica molto.
Schiuma poco densa e merlettata, come ogni Lager italiana, poco corposa e dal gusto non soddisfacente.
L'amaro in questa birra è un vago ricordo, però per accompagnare una pizza non è male. Io gradisco sempre le Lager, ma di ben altro spessore.
Ovviamente la Nastro in Bottiglia è un'altra cosa ...

Voto: 5.

sabato 18 settembre 2010

Birra & Sport: Konig Pilsener, niente male.

Come ogni buon tardo pomeriggio autunnale Padano, fuori piove a dirotto e il cielo è completamente grigio (ormai da due giorni).
In TV danno l'anticipo di Campionato che ho deciso di seguire sorseggiando una birra, senza ovviamente eccedere.
Apro il frigo, tra salumi e verdure fa capolino una lattina di Konig Pilsener (da 33 cl).
Buona pilsener, prodotta originariamente a Duisburg.
Schiuma lievemente merlettata molto chiara, birra dal colore giallo chiaro; gusto non corposo (come ogni birra tedesca che si rispetti).
Io l'ho accompagnata con dei tarallini, visto l'orario, ma non è l'abinamento ideale. Sarebbe meglio gustarla con delle salsicce e delle patate.
Inoltre ho trovato la Konig Pilsener piacevolmente frizzante e piacevole al palato.
Da riassaggiare.

Voto 6.

MORETTI Rossa, piacevole scoperta.

Ieri sera, in occasione della partita di Europa League tra Napoli ed Utrecht (che delusione!) ho assagiato per la prima volta una Moretti Rossa, in bottiglia da 33 cl.
Innanzitutto vorrei sfatare un piccolo mito, quello che le birre straniere sono molto migliori di quelle italiane.
Per me non è così ed assaggiando sempre più birre diverse ho rivalutato, ed anche tanto, le birre italiane come Peroni o Moretti.
Ritornando all'oggetto del Post, la Moretti Rossa è una birra veramente buona e ieri sera in compagnia di amici "paesani" trasferitisi al nord si è lasciata degustare con piacere.
La schiuma è poco merlettata e poco corposa, ma lascia una buona sensazione sulle labbra.
Colore rosso e gusto deciso; retrogusto amaro (come ogni buona rossa che si rispetti).
Sono rimasto piacevolmente sorpreso e soddisfatto della bevuta.
Da bere con carne dal sapore non troppo deciso.
Voto: 6,5.

mercoledì 15 settembre 2010

Ah, la KILKENNY ....

Il mio primo post lo dedico alla mia birra preferita: la KILKENNY.
Una rossa irlandese con un gusto amaro ma che sa accompagnare le serate al pub tra amici come nessun'altra birra !!!
Ormai sono anni che la bevo e che ne apprezzo le carateristiche.
Partendo dall'inzio, la Kileknny (Strong) è una birra con una schiuma molto densa e piacevole, di un colore ambrato che spicca nel suo classico bicchiere da pinta irlandese. Il suo gusto, come indicavo prima, è tendente all'amaro ed è indicata, dal mio punto di vista, ad accompagnare piatti di carne, anche con sapori forti  come la selvaggina.

Io, in compagnia del mio gruppo di amici, l'ho sempre gustata vicino ad un panino con provola, porchetta e melanzane a funghetto (Il Dracman per i frequentatori dell'Old Fox Pub di Brusciano - http://www.oldfoxpub.com/Home.asp); per me è un abbinamento ideale!!!!

Peccato non avere ora una spina di Kilkenny qui vicino mentre scrivo, con l'acquolina che m'è venuta sarebbero andate via sicuramente un paio di pinte ......

Voto: 9 !!!!

Birraiolo ???

In Italiano non esiste una definizione di birraiolo.
La più vicina è birraio, ovvero:

Birraio
[bir-rà-io]
s.m. (f. -ràia)
Chi fabbrica o vende birra

Io non sono un venditore di birra, ma sono un produttore casalingo ed un grande estimatore di birra.
In questo Blog pubblicherò immagini di birre prodotte, oltre ai procedimenti utilizzati per farle, ed immagini di birre bevute, con relativi giudizi sulle stesse.
Per questo amo definirmi "Birraiolo", un appassionato di birra!!!

Inizia l'avventura ...

Ci ho pensato molto prima di prendere la decisione di scrivere questo blog.
Non sapevo se la mia passione per la birra fosse sufficiente da giustificare un blog o se avessi avuto argomenti sufficienti da trattare per riempire le pagine a disposizione.
Alla fine ho deciso di buttarmi e di iniziare ad inserire i post sulla mia passione di BIRRAIO.

Un saluto ed un grazie a chi leggerà e commenterà i miei post,

Francesco