sabato 13 novembre 2010

Una chicca da intenditori, la Hofbräu Schwarze Weisse.

Serata di relax a casa, ho voglia di assaggiare una birra che non si trova comunemente sugli scaffali dei negozi italiani, la Hofbräu Schwarze Weisse (Ringrazio ancora chi l'ha portata a casa da Monaco di Baviera).
Per descrivere questa birra è necessario spiegare cos'è una Weisse (o Weizen): con questo nome sono indicate le birre di "frumento", cioè tutte le birre che sono prodotte dalla fermentazione del grano misto al malto d'orzo. La principale caratteristica delle Weisse è il sapore dolciastro e l'opacità della birra, dovuta ai lieviti in sospensione.
Di solito le birre stile Weisse non le gradisco molto, appunto per il sapore dolciastro (io apprezzo l'amaro nella birra), ma questa Schwarze mi ha piacevolmente sorpreso.
Quando ho preso dalla cantinola la bottiglia ho subito notato la "posa" di lievito che si era formata sul fondo della bottiglia, un'altra caratteristica peculiare delle Weisse. Quando ho aperto la bottiglia subito si è sentito il forte odore di lievito, che per chi produce birra come me è un profumo attraente.
Ho versato il contenuto nel bicchiere, purtroppo non ne avevo uno adatto per Weisse (bicchiere sulla sinistra) col quale tutti i profumi della birra si sarebbero esaltati, e subito ho notato la schiuma compatta, lievemente merlettata e molto duratura. Inoltre la Hofbräu Scharze Weisse, come si evince dal nome stesso, ha un colore fortemente bruno e una velatura opaca, data dal lievito in sospensione.
Nulla da eccepire, solo versandola nel bicchiere questa birra si dimostra  essere una birra non comune.
I profumi emanati sono molto forti, come dicevo prima  si sentivano già dall'apertura della bottiglia, aromatici e tendenti al dolce.
Assaggiandola subito si nota il bassissimo grado di amaro delle Weisse ed una buona frizzantezza. Il corpo è consistente e, a differenza delle Weisse Chiare, la Hofbräu Schwarze Weisse ha un sapore meno dolciastro e lascia una sensazione di minore pastosità rispetto alle Chiare.
Un'altra eccellente caratteristica di questa birra è il suo sapore, rimane impresso e resta in bocca per diversi secondi. Abbinato al basso grado alcolico, 5,1%vol, rende questa birra molto piacevole.

Anche se io non apprezzo molto lo stile Weizen, questa birra mi ha piacevolmente impressionato e sono riuscito ad apprezzarne appieno tutte le caratteristiche di dolcezza e corposità.
Vorrà dire che dovrò cercare di riscoprire il mondo delle Weizen ...

Voto: 8 !

mercoledì 10 novembre 2010

Ristorante Giapponese, buona occasione per assaggiare la ASAHI !



Cosa si fa venerdì stasera?
A milano è ormai tradizione andare dal GIAPPONESE. Ammetto che non mi piace il ristorante Giapponese (a parte che la maggior parte sono gestiti da Cinesi), la cucina è troppo "cruda" ed i famosissimi SUSHI, TEMPURA etc non mi attirano per niente.
Però al Giapponese è possibile assaggiare diverse birre, tradizionali nel paese del Sol Levante, come la Sapporo o l'Asahi. E proprio quest'ultima è stata la protagonista della mia "cena" milanese.


La Asahi è una Lager abbastanza "classica", la schiuma è scarsa e decisamente evanescente. Il colore giallo, ma poco chiaro, è indice di una corposità media della birra.
I profumi che la Asahi rilascia sono sufficientemente carichi e non disturbano l'olfatto, anzi esaltano le pietanze "crude" della cucina tipica giapponese.
Assaggiando la birra ho annotato una corposità nella media ed una frizzantezza piacevole, anche se non particolarmente esaltante; il sapore è lievemente amaro, il grado alcolico è di 5%vol, quindi è possibile berla con tranquillità (sempre responsabilmente).
Una volta bevuta, la Asahi non mi ha lasciato grandi sensazioni nè per il suo sapore mediocre nè per le sue note di amaro, scarse e poco attraenti.
Il giudizio complessivo non è eccezionale, nessuna caratteristica della Ashi ha brillato ed ha

Voto: 5 !